GALLARATE – Una notte di sabato, quella del 7 giugno, che doveva essere all’insegna del divertimento giovanile si è trasformata in un incubo nel cuore di Gallarate. Un ragazzo di appena 16 anni, cittadino tunisino senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Gallarate. L’accusa è pesante: rapina violenta ai danni di un coetaneo italiano, avvenuta in pieno centro, tra le vie affollate di piazza San Lorenzo, via XX Settembre e piazza Risorgimento. Un episodio che getta un’ombra di preoccupazione sulla sicurezza urbana e riaccende i riflettori sulle dinamiche giovanili di disagio e criminalità.
La vicenda è iniziata con segnalazioni di cittadini allarmati dalla presenza di un giovane in evidente stato di ebbrezza, intento a lanciare bottiglie contro le auto in transito. Un atto di vandalismo che, di lì a poco, avrebbe rivelato una condotta ben più grave. La prontezza dei Carabinieri, intervenuti su diverse chiamate al 112, ha permesso di intercettare il ragazzo, che ha poi reagito con violenza, confermando un profilo di pericolosità già evidenziato da precedenti episodi.
La notte di sabato in centro: dal vandalismo alla rapina
La quiete del sabato sera gallaratese è stata bruscamente interrotta da una serie di eventi che hanno messo a dura prova la pazienza e la sicurezza dei residenti. Le prime segnalazioni giunte al 112 parlavano di un ragazzo, visibilmente alterato dall’alcol, che in preda a una furia inspiegabile, scagliava bottiglie contro le vetture che transitavano nel cuore pulsante della città. Un comportamento sconsiderato e pericoloso, che poteva avere conseguenze ben più gravi per l’incolumità pubblica.
L’allarme ha immediatamente innescato l’intervento dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Gallarate. I militari, giunti sul posto, hanno individuato rapidamente il giovane, un 16enne di origini tunisine, già conosciuto alle forze dell’ordine per precedenti di varia natura. Un volto, purtroppo, già familiare a chi si occupa di sicurezza sul territorio, segnale di un disagio forse profondo e radicato.
Una volta rintracciato, il ragazzo non ha mostrato alcun segno di collaborazione o resipiscenza. Anzi, ha reagito con una violenza inaudita, rivolgendo insulti e minacce ai Carabinieri, e tentando persino di aggredirli fisicamente. Un’escalation di aggressività che ha richiesto l’intervento deciso dei militari per bloccarlo e condurlo in caserma, dove le sue intemperanze sono state contenute, e dove sarebbe emersa la vera natura degli eventi di quella notte. La calma apparente del centro di Gallarate era stata solo una facciata, dietro la quale si celava una realtà ben più turbolenta.
La denuncia del coetaneo: un furto con violenza e l’ombra dell’alcol
Mentre il giovane veniva identificato e trattenuto in caserma, un nuovo tassello, ben più grave, si è aggiunto al puzzle di quella notte. Poco dopo il fermo, si è presentato in sede un altro ragazzo di 16 anni, accompagnato dalla madre. Il giovane era visibilmente scosso e ha denunciato di essere stato derubato proprio dal ragazzo appena arrestato.
Il suo racconto è dettagliato e allarmante: dopo essere stato avvicinato e minacciato, il 16enne italiano sarebbe stato “perquisito” con la forza dal suo aggressore. La refurtiva sottratta non era di poco conto: il suo telefono cellulare, del denaro contante, una sigaretta elettronica e, persino, il drink che stava consumando in quel momento. Il valore complessivo degli oggetti rubati si aggira intorno agli 800 euro, una cifra significativa per un ragazzo di quell’età.
Un modus operandi ricorrente: i precedenti e il profilo di pericolosità
Il profilo del 16enne arrestato è particolarmente preoccupante. La notizia del suo arresto per rapina in flagranza di reato ha rivelato un dettaglio significativo: era stato denunciato pochi giorni prima per un tentativo di rapina simile.