SESTO SAN GIOVANNI (MI) – Una mattina drammatica quella di oggi, 8 ottobre 2025, a Sesto San Giovanni. Un uomo di 71 anni ha perso la vita dopo essersi gettato dalla finestra della propria abitazione, situata al sesto piano di un condominio, proprio nel momento in cui stava per ricevere la notifica dello sfratto per morosità. Un gesto improvviso, disperato, compiuto davanti agli occhi attoniti dell’ufficiale giudiziario e dell’avvocato che lo assisteva.
L’episodio è avvenuto intorno alle 9.15 del mattino in una tranquilla zona residenziale della città. La giornata, che per molti era iniziata come una qualsiasi, si è trasformata in una tragedia che ha sconvolto l’intero quartiere.
Il gesto estremo davanti all’ufficiale giudiziario
Secondo una prima ricostruzione, l’ufficiale giudiziario si era recato presso l’abitazione dell’uomo per notificare l’ordine di sfratto, dovuto a una situazione di morosità prolungata. Al suo fianco era presente anche l’avvocato del 71enne, che fino all’ultimo aveva cercato di trovare un accordo con la proprietà per evitare l’inevitabile.
Pochi minuti dopo l’arrivo dei due, però, la situazione è precipitata. L’uomo, visibilmente scosso e in preda a una forte agitazione emotiva, si è allontanato verso una delle stanze della casa e, in un gesto repentino, si è lanciato nel vuoto dalla finestra del sesto piano.
Un volo di diversi metri che non gli ha lasciato scampo. Il corpo è precipitato nel cortile interno del condominio, tra lo sgomento dei presenti e dei vicini, che hanno immediatamente allertato i soccorsi.
Inutile ogni tentativo di soccorso
Sul posto sono arrivati in pochi minuti i mezzi del 118, con un’ambulanza e un’automedica. I sanitari hanno tentato di prestare i primi soccorsi, ma per l’uomo non c’era ormai più nulla da fare. Le ferite riportate nella caduta si sono rivelate troppo gravi e i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
L’intervento si è svolto sotto gli occhi increduli dell’ufficiale giudiziario e dell’avvocato, ancora sotto shock per quanto accaduto. Entrambi sono stati ascoltati dalla Polizia di Stato, intervenuta per i rilievi di rito e per delineare con precisione i contorni della vicenda.
Un biglietto che racconta la disperazione
All’interno dell’appartamento, gli agenti hanno trovato un biglietto d’addio lasciato dall’uomo poco prima del gesto estremo. Poche parole, ma sufficienti a far comprendere la profondità della sua sofferenza:
“Non ce la faccio più.”
Una frase semplice, quasi sussurrata, ma che racchiude un universo di dolore, solitudine e rassegnazione. Gli inquirenti ritengono che la vittima stesse attraversando una situazione economica e personale molto difficile, che lo avrebbe portato a perdere ogni speranza.
L’aspetto psicologico e sociale
Episodi come questo mettono in luce anche il peso psicologico delle difficoltà economiche, soprattutto tra gli anziani. Gli esperti parlano di una vera e propria emergenza emotiva legata alla solitudine e alla percezione di essere un peso per la società.
“La perdita della casa – spiega una psicologa del territorio – viene vissuta come una perdita di identità, di dignità. Quando una persona sente di non avere più controllo sulla propria vita, il rischio di gesti estremi aumenta in modo esponenziale.”
Numerose associazioni e centri di ascolto ribadiscono l’importanza di intervenire tempestivamente, offrendo non solo aiuti economici, ma anche supporto umano e psicologico. Spesso, una semplice telefonata o una rete di vicinato attenta può fare la differenza tra la vita e la morte.
Foto di Repertorio.
