Ha un infarto in farmacia ma il defibrillatore è scarico l'uomo muore davanti a tutti - NotiziePrime

Ha un infarto in farmacia ma il defibrillatore è scarico l’uomo muore davanti a tutti

Maggio 6, 2025
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Ha un infarto in farmacia ma il defibrillatore è scarico
Ha un infarto in farmacia ma il defibrillatore è scarico
Un tragico episodio ha scosso la comunità di San Fermo della Battaglia, in provincia di Como. Un uomo è deceduto a seguito di un infarto all’interno di una farmacia, dove si era recato lamentando dolori al petto e al braccio. Nonostante la presenza nelle vicinanze di un defibrillatore automatico esterno (DAE), nessuna manovra salvavita ha potuto essere eseguita con successo: l’apparecchio risultava inutilizzabile perché scarico.
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L’intervento d’urgenza e il dramma

L’uomo si era recato presso la farmacia locale visibilmente affaticato e con sintomi riconducibili a un malore cardiaco. I farmacisti presenti hanno allertato immediatamente i soccorsi e cercato nel frattempo di prestare assistenza con un elettrocardiogramma. Purtroppo pochi attimi dopo l’uomo è crollato a terra. Alcuni cittadini hanno indicato la presenza di un DAE, ma al momento dell’utilizzo l’apparecchio si è rivelato inservibile a causa della batteria scarica.

All’arrivo dell’ambulanza e dell’automedica, purtroppo, per l’uomo non c’era più nulla da fare. Il decesso è stato dichiarato sul posto, lasciando sgomenta la comunità e sollevando pesanti interrogativi sul funzionamento della rete di emergenza.

La Procura apre un fascicolo: accertamenti sulla manutenzione del DAE

La Procura della Repubblica di Como ha aperto un’inchiesta per chiarire eventuali responsabilità connesse alla mancata manutenzione del defibrillatore. L’apparecchio, installato anni fa nell’ambito di un progetto comunale per la sicurezza sanitaria, era affidato – secondo quanto emerge dalle prime indagini – alla gestione e controllo del Comune.

Il fascicolo aperto dalla magistratura è attualmente contro ignoti, ma le indagini proseguono per individuare se vi siano omissioni da parte degli enti competenti. In particolare, si cercherà di ricostruire la catena di controllo e le responsabilità legate al controllo delle batterie e delle condizioni operative del DAE.

I defibrillatori pubblici: uno strumento salvavita che richiede attenzione costante

I defibrillatori pubblici rappresentano uno strumento fondamentale nella catena della sopravvivenza per chi è colpito da arresto cardiaco. Secondo le linee guida internazionali, l’uso tempestivo di un DAE può aumentare sensibilmente le probabilità di salvezza. Tuttavia, affinché questi dispositivi siano efficaci, è fondamentale che siano costantemente monitorati e sottoposti a manutenzione regolare.

La legge italiana prevede l’obbligo per gli enti pubblici che installano defibrillatori di assicurarne la manutenzione, il controllo periodico delle batterie e lo stato di efficienza. In caso contrario, possono configurarsi responsabilità civili e penali in caso di malfunzionamenti con conseguenze gravi.

Le prime reazioni: “Una tragedia che si poteva evitare”

Il caso ha scatenato forti reazioni tra cittadini e associazioni del territorio. “È inaccettabile che un DAE, presente e potenzialmente risolutivo, fosse inutilizzabile”. “Questa tragedia sottolinea quanto sia urgente istituire controlli più frequenti e responsabili dedicati esclusivamente a questi dispositivi”.

Molti residenti hanno espresso cordoglio per la vittima e allo stesso tempo rabbia per la mancanza di efficienza nella gestione di strumenti salvavita. La comunità si interroga ora su quanti altri dispositivi pubblici possano trovarsi in condizioni simili.

Il ruolo della farmacia: nessuna responsabilità diretta

Nel mirino della discussione sono finite anche le cosiddette “farmacie dei servizi”, ovvero quelle strutture che oltre alla vendita di medicinali offrono supporto sanitario e presidio sul territorio. Tuttavia, secondo fonti investigative, non emergerebbero al momento profili di responsabilità a carico dei farmacisti, che hanno agito prontamente allertando i soccorsi e cercando di aiutare il paziente.

Verso un censimento dei DAE sul territorio?

Il caso di San Fermo potrebbe diventare l’occasione per un’azione sistemica a livello provinciale. Alcuni consiglieri comunali e provinciali hanno avanzato la proposta di effettuare un censimento completo dei defibrillatori pubblici e verificare che siano funzionanti, dotati di batteria carica e soggetti a controlli regolari.

L’idea è quella di creare un registro digitale accessibile, aggiornato in tempo reale, in cui ogni cittadino possa sapere dove si trovano i DAE funzionanti più vicini e se risultano attivi e operativi.

Una riflessione necessaria

La morte improvvisa di un uomo in una farmacia – proprio in un luogo deputato alla salute – e il fallimento di un dispositivo progettato per salvare vite umane sono due elementi che impongono una riflessione profonda sulla gestione dell’emergenza sanitaria.

Non è sufficiente installare apparecchi salvavita: è fondamentale garantirne l’efficienza nel tempo, attraverso responsabilità chiare, personale formato e un sistema di controllo trasparente. Ogni DAE non funzionante rappresenta un’occasione mancata per salvare una vita.

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