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Il cuore pulsante di Inveruno: la festa che non ti aspetti

Per i giovani e per molti abitanti di Inveruno, Rockantina non è un semplice festival: è un appuntamento imperdibile, un vero e proprio rito collettivo. “È l’unico momento in cui il paese si anima così tanto, specialmente la sera”, racconta entusiasta Silvia, un ventenne del posto, con gli occhi che brillano al ritmo della musica. “Non dobbiamo andare fino a Milano o in altre città per divertirci. Qui balliamo, ridiamo, mangiamo qualcosa di buono con pochi euro. È la nostra festa!”

L’atmosfera che si respira attorno al palco principale e nelle aree ristoro è elettrizzante. Una marea di volti sorridenti, di braccia alzate al cielo, di conversazioni animate che si mescolano al volume potente degli amplificatori. È il segno che anche in un piccolo centro, con la giusta iniziativa e un sano spirito comunitario, si possono creare eventi di grande richiamo, capaci di rivitalizzare il tessuto sociale e offrire opportunità di svago accessibili a tutti. La musica diventa così il catalizzatore di un’energia positiva, che in questi giorni pervade ogni angolo del paese, trasformando piazze e vie in un unico, grande spazio di festa.

Il rovescio della medaglia: notti insonni e vicinato esasperato

Tuttavia, l’onda di entusiasmo che travolge Rockantina si scontra duramente con le esigenze e la pazienza di chi abita proprio a ridosso dell’area “concerto”. Per il vicinato adiacente, infatti, la festa si traduce in un disagio costante, una vera e propria prova di resistenza che mette a dura prova la serenità delle loro serate e, soprattutto, delle loro notti. “Non se ne può più”, sbotta la signora Carla, settant’anni suonati e residente a pochi metri dal palco, “Capisco la festa, capisco i giovani, ma a una certa età si ha bisogno di riposare. E qui la musica ti entra in casa, nelle ossa.”

Il volume della musica è il principale motivo di dissapore. Sebbene gli organizzatori assicurino che tutti i parametri acustici stabiliti dalla legge siano rigorosamente rispettati – un dettaglio importante che sposta la questione dal piano legale a quello della tolleranza e della vivibilità – per i residenti il rumore è semplicemente “troppo”. Anche se il suono rientra nei limiti, la sua persistenza per ore, rende impossibile il riposo, specialmente per le persone più che altro anziane che costituiscono una fetta significativa del vicinato interessato. “Le finestre tremano, i bicchieri in credenza vibrano. Non è solo rumore, “Non riusciamo a dormire, a guardare la televisione”.

Il sottile confine tra diritto alla festa e diritto al riposo

Il conflitto di interessi che emerge dalla vicenda Rockantina è emblematico di una sfida comune a molte comunità: come bilanciare il legittimo desiderio di divertimento e di socialità, soprattutto per le giovani generazioni e in contesti dove le occasioni scarseggiano, con il sacrosanto diritto al riposo e alla tranquillità domestica dei residenti.

Da un lato, l’evento è un volano sociale ed economico. Attira persone, genera indotto per le attività locali  offre un punto di aggregazione. È un’opportunità preziosa per i giovani che, come sottolineato, trovano in Rockantina un’occasione di svago “con poco” in un paese dove solitamente “la sera non ci sono molte attività aperte”. L’entusiasmo degli organizzatori e dei partecipanti è quindi più che giustificato.

Dall’altro lato, la casa è il santuario della persona. Per gli anziani, in particolare, la necessità di un riposo adeguato e di un ambiente tranquillo è fondamentale per la salute e il benessere psicofisico.

Alla ricerca di un equilibrio sostenibile

Il caso di Rockantina a Inveruno è un esempio chiaro di come la gioia di alcuni possa tradursi in un fardello per altri. Non si tratta di schierarsi, ma di cercare un equilibrio che permetta a tutti di vivere al meglio la propria comunità. Sarebbe opportuno che l’amministrazione comunale, gli organizzatori e i rappresentanti dei residenti si incontrassero per trovare soluzioni condivise.

Forse si potrebbe valutare la possibilità di ridurre le ore di musica ad alto volume nelle serate di minor affluenza, o di esplorare l’implementazione di barriere acustiche temporanee, o ancora, di individuare aree parcheggio alternative più lontane dalle abitazioni. Piccoli accorgimenti che, pur non eliminando del tutto l’impatto di un evento di tale portata, potrebbero mitigare i disagi e promuovere una convivenza più armoniosa.

Rockantina è, e deve rimanere, un momento di festa e di aggregazione per Inveruno e per i giovani.