Milano – La complessa vicenda dell’omicidio di Chiara Poggi torna oggi al centro della cronaca giudiziaria con un passaggio fondamentale: l’inizio dell’incidente probatorio. Negli uffici del gabinetto regionale di Polizia Scientifica della Questura di Milano, si sono riuniti avvocati e consulenti delle parti coinvolte in questa riapertura delle indagini: la famiglia della vittima, l’indagato Andrea Sempio e Alberto Stasi, il cui nome è legato alla condanna definitiva per il delitto avvenuto il 13 agosto 2007.
L’incidente probatorio, disposto dalla GIP di Pavia Daniela Garlaschelli, rappresenta un momento cruciale per l’acquisizione di nuove prove o la rilettura di quelle esistenti, sotto il controllo del giudice. Per condurre questi accertamenti tecnici, la GIP ha nominato come periti la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani. L’obiettivo è chiaro: analizzare con le più moderne tecniche alcuni reperti chiave, che potrebbero fornire elementi inediti o chiarire aspetti rimasti oscuri.
Omicidio Garlasco: i reperti sotto la lente e le aspettative dei consulenti
La giornata odierna segna l’avvio delle operazioni tecniche che si preannunciano meticolose. Il consulente della difesa di Andrea Sempio, l’ex generale del RIS Luciano Garofano, ha fornito le prime indicazioni sulle attività in programma. “Stamattina apriremo alcuni reperti e su quei reperti valuteremo la catena di custodia e lo stato di conservazione e cominceremo a fare le campionature,” ha spiegato Garofano.
Questo significa che i periti e i consulenti di parte non si limiteranno a esaminare i reperti visivamente, ma procederanno a verifiche dettagliate sulla loro integrità e su come sono stati conservati nel corso degli anni. La catena di custodia è un aspetto fondamentale in ambito forense: garantisce che i reperti non siano stati alterati o contaminati dal momento del ritrovamento fino all’analisi odierna. Ogni eventuale interruzione o anomalia in questa catena potrebbe inficiare il valore probatorio degli accertamenti.
Le campionature saranno il passo successivo, prelevando campioni minimi dai reperti per sottoporli a esami genetici (DNA) e dattiloscopici (impronte digitali). L’attesa è alta, soprattutto sui potenziali ritrovamenti di materiale biologico o impronte che, con le tecnologie attuali, potrebbero offrire risposte più precise rispetto al passato. Non è escluso che questi nuovi esami possano riaccendere vecchie ipotesi o aprirne di completamente nuove, fornendo un quadro più chiaro della scena del crimine e della presenza di eventuali soggetti sconosciuti.
Omicidio Garlasco: la posizione della difesa di andrea sempio e l’appello alla calma
Un elemento di rilievo emerso in questa giornata è la posizione dell’avvocata Angela Taccia, difensore di Andrea Sempio. Pur essendo un momento cruciale, il legale ha deciso di non essere presente fisicamente agli accertamenti. “Ho ritenuto non necessaria la mia presenza oggi in quanto credo fermamente nelle capacità e nella professionalità del nostro consulente Garofano,” ha dichiarato l’avvocata Taccia, esprimendo piena fiducia nel lavoro dell’esperto.
La sua assenza riflette una precisa strategia e un richiamo al rigore tecnico e procedurale. “Le operazioni tecniche relative agli accertamenti genetici competono ai periti e ai rispettivi consulenti di parte, i quali possiedono la dovuta formazione in materia,” ha aggiunto la Taccia, sottolineando l’importanza di lasciare il campo ai professionisti specializzati.
L’avvocata ha inoltre lanciato un appello alla moderazione mediatica e alla correttezza procedurale. “Credo fermamente che ognuno debba attenersi e limitarsi alle proprie competenze, altrimenti si rischia di creare ulteriore caos e ulteriore clamore mediatico,” ha concluso. Questa affermazione arriva in un contesto dove il caso Garlasco, dopo anni dalla sentenza definitiva, ha riacquistato una fortissima risonanza mediatica, alimentando speculazioni e dibattiti a volte al di fuori dei confini legali e scientifici.
Il riferimento al “caos” e al “clamore mediatico” evidenzia una preoccupazione legittima da parte della difesa: che l’attenzione esasperata possa in qualche modo influenzare il sereno svolgimento degli accertamenti o la percezione pubblica dei risultati. L’incidente probatorio è per sua natura un atto garantito dalla legge per la formazione della prova in un ambiente protetto e tecnico, lontano dalle pressioni esterne.
L’inizio di questi accertamenti rappresenta un nuovo capitolo per l’omicidio di Garlasco, una vicenda che continua a tenere col fiato sospeso l’opinione pubblica italiana e che potrebbe, grazie a queste nuove analisi, trovare elementi aggiuntivi per una verità più completa. Le aspettative sono alte, ma la prudenza è d’obbligo, in attesa dei risultati delle perizie e delle valutazioni che la giustizia sarà chiamata a compiere.