TURBIGO – Un pomeriggio che doveva essere all’insegna della tranquillità si è trasformato in un dramma in riva al fiume Ticino, poco distante dal Comune di Turbigo. Il corpo senza vita di un uomo di circa 30 anni è stato recuperato dalle acque, dopo che un passante ha tentato disperatamente di rianimarlo. La tragedia ha scosso la piccola comunità lombarda, richiamando ancora una volta l’attenzione sui pericoli dei corsi d’acqua naturali, spesso sottovalutati.
L’allarme è scattato intorno alle 16:00, quando alcuni testimoni hanno notato l’uomo barcollare sulla sponda del fiume nel punto in cui il corso d’acqua segna il confine tra Piemonte e Lombardia. Un attimo dopo, la caduta: il 30enne è finito in acqua, scomparendo rapidamente tra le correnti.
Il Drammatico tentativo di salvataggio e l’intervento dei soccorsi
Secondo quanto riferito dai Vigili del Fuoco di Legnano e Inveruno, immediatamente mobilitati per le operazioni di recupero, i passanti hanno assistito con apprensione alla scena. La vittima, una volta in acqua, avrebbe cercato di nuotare con ogni sua forza, tentando di raggiungere la riva, ma senza successo. Le correnti del Ticino, pur non sempre visibilmente impetuose, possono nascondere insidie letali anche a nuotatori esperti.
Pochi metri più a valle, in un punto dove la corrente era meno forte, un uomo ha dimostrato un coraggio straordinario. Senza esitazione, è riuscito a raggiungere il 30enne e, con uno sforzo immane, lo ha riportato a riva. Il soccorritore non si è fermato qui: ha immediatamente iniziato un massaggio cardiaco, nella speranza di strappare il malcapitato a un destino che sembrava già segnato. Nonostante la sua tempestività e la disperata determinazione, ogni tentativo è risultato vano. Il corpo del giovane uomo era già privo di vita.
Sul luogo della tragedia sono accorsi rapidamente anche le Forze dell’Ordine (Carabinieri) e il personale del 118, giunto con un’ambulanza. I sanitari, una volta presa in carico la situazione, hanno purtroppo potuto solo constatare il decesso. Le operazioni di recupero e messa in sicurezza dell’area sono proseguite fino al tardo pomeriggio, sotto lo sguardo attonito dei presenti.
Un monito sui pericoli dei fiumi e le indagini in corso
Al momento, l’identità della vittima non è stata divulgata dalle autorità, che mantengono il riserbo mentre le indagini sono in corso. Spetterà ai Carabinieri il compito di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti: capire cosa abbia portato l’uomo a barcollare sulla sponda e cadere in acqua, se vi fossero problemi di salute preesistenti o se sia stato un incidente puramente accidentale. Ogni elemento, dalle testimonianze dei passanti alle condizioni del tratto di fiume, sarà analizzato per fare piena luce sull’accaduto.
Questa ennesima tragedia nelle acque di un fiume naturale riaccende un monito importante sulla necessità di estrema prudenza. Fiumi come il Ticino, con la loro bellezza selvaggia e le loro sponde spesso accessibili, possono celare pericoli invisibili:
- Correnti imprevedibili: Anche in tratti apparentemente calmi, le correnti possono essere forti e trascinare con sé.
- Variazioni di profondità: Il fondale può cambiare bruscamente, sorprendendo chi non conosce il luogo.
- Acque fredde: Anche d’estate, la temperatura dell’acqua dei fiumi può essere molto più bassa di quella corporea, causando choc termici e crampi, specialmente dopo un’esposizione prolungata al sole.
- Terreno instabile: Le sponde possono essere scivolose, irregolari o cedere improvvisamente.
Le autorità raccomandano sempre di fare il bagno solo in aree designate e sorvegliate, di non sopravvalutare mai le proprie capacità natatorie e di prestare la massima attenzione all’ambiente circostante.